Il piano “Made in China 2025”
Con il presente articolo ci proponiamo di spiegare il significato e l’importanza del piano cinese “Made in China 2025” (“中国制造2025”), fondamentale soprattutto per gli imprenditori intenzionati a investire nel Paese.
Nel maggio del 2015 la Cina annunciò il piano “Made in China 2025”, ovvero un piano strategico e ambizioso volto a trasformare completamente il concetto “Made in China”. Etichetta, questa, solitamente intesa in maniera non troppo positiva e responsabile dell’immagine della Cina a livello globale quale fabbrica del mondo, produttore di beni economici e di scarsa qualità. Pronta a liberarsi per sempre dell’accezione negativa del termine, il piano mirava e mira tuttora a potenziare il comparto industriale e manifatturiero nell’arco di dieci anni, entro il 2025 appunto, portando il Paese a detenere la leadership tecnologica internazionale e diventando a tutti gli effetti un’industria 4.0.
Passando dalle parole ai fatti, dal 2015 in poi numerosissimi investimenti sono stati rivolti ai dieci settori chiave coinvolti in questa trasformazione: ICT, robotica e meccanica, attrezzature aerospaziali, strumenti per l’ingegneria oceanica, ferrovie, veicoli a risparmio energetico, energia alternativa, macchinari agricoli, nuovi materiali e biofarmaceutica.
Di fronte al clamore suscitato a livello internazionale, la Cina ha deciso negli ultimi anni di “abbassare i riflettori” sull’argomento per un po’ senza mai abbandonare il suo obiettivo. Infatti, ha continuato a implementare il suo piano nonostante la guerra dei dazi con gli USA e la pandemia di COVID-19.
A tal proposito riteniamo importante sottolineare infatti che la Cina nonostante abbia subito una battuta d’arresto nei primi mesi del 2020, negli ultimi ha mostrato un’inversione di tendenza. Il PIL del terzo trimestre del 2020 conferma le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che individua in questo Paese l’unico in crescita nel 2020. A ciò, si aggiungano gli investimenti di $7,1 miliardi nelle industrie manifatturiere più avanzate del Paese da parte di un fondo di investimento cinese di proprietà statale e il recente aumento degli investimenti diretti esteri (IDE) nel settore dell’hi-tech cinese. Inoltre, dal Position Paper 2020 della Camera di Commercio europea emerge che l’88% delle aziende europee, nonostante le difficoltà di quest’ultimo anno, è pronta a confermare i suoi investimenti in Cina.
L’Italia, dal canto suo, ha già siglato con la Cina un piano di collaborazione “Piano d’Azione verso il 2025” in cui vengono analizzati gli otto settori in cui i due Paesi possono collaborare instaurando un rapporto win-win: fisica, geofisica e spazio; materiali avanzati; ambiente ed energia; urbanizzazione sostenibile; nuove tecnologie per il patrimonio culturale; agricoltura; scienze della vita, salute e benessere; fabbrica intelligente. Infatti, in questo documento si afferma l’importanza di un rapporto di reciproca fiducia e rispetto al fine di trarre, entrambi, vantaggio da ogni iniziativa, programma o progetto comune. Per l’Italia, la Cina resta un partner fondamentale soprattutto perché costituita al 90% da PMI che rendono necessari ingenti investimenti. Allo stesso tempo, non bisogna dimenticare neanche la “Nuova Via della Seta” (一带一路), ovvero il progetto con il quale la Cina, grazie a una fitta rete di infrastrutture, mira a collegare l’Asia all’Europa e all’Africa, posizionando se stessa al centro di questi traffici e individuando nei Paesi coinvolti risorse utili al “Made in China 2025”.
Inoltre, è proprio durante la quinta sessione plenaria del XIX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (ottobre 2020) che a Pechino si è parlato nuovamente di obiettivi 2021-2025. La Cina ha sottolineato l’importanza della doppia circolazione, ovvero considerare il mercato interno come pilastro primario, ma allo stesso tempo consentire ai mercati interni ed esterni di rafforzarsi a vicenda. Wang Zhigang, il ministro per la Scienza e la Tecnologia, a supporto di questa tesi si è espresso affermando che per raggiungere il progresso tecnologico la Cina ha sempre più bisogno del mondo, ma in realtà anche il mondo ha sempre più bisogno della Cina.
Alla luce di quanto detto, ci appare evidente che questo piano strategico decennale gioca un ruolo fondamentale all’interno di un contesto internazionale fatto di progetti e investimenti. La Cina era ed è, in questo momento più che mai, un osservatorio privilegiato delle trasformazioni economiche in atto nel Paese stesso e non solo. Per quanti hanno intenzione di ampliare le proprie possibilità di business in questo Paese, è necessario avere una consapevolezza a 360° di questo progetto. La Cina mira indubbiamente all’autosufficienza tecnologica, ma il nostro Paese, in primis, è comunque pienamente coinvolto, grazie agli accordi sopra menzionati, in una cooperazione win-win.